EDILIZIA: Liguria prima in Italia per richiesta di agevolazioni

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06/04/2013

L’incidenza degli interventi con detrazione sul valore aggiunto dell’edilizia ligure è del 3,49%, quasi il doppio della media italiana. Per Falco, presidente Impiantisti-Bruciatoristi di Confartigianato Liguria: “Necessario rendere strutturali gli incentivi”.

Liguria al primo posto per incidenza delle ristrutturazioni edilizie con detrazioni sul valore aggiunto delle costruzioni. È quanto emerge dall’ultima elaborazione dell’Ufficio studi di Confartigianato (dati ministero dell’Economia e finanze e Istat), che prende in esame il peso delle detrazioni fiscali sulle ristrutturazioni edilizie per interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici, restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione, che dal 1° gennaio 2012 sono considerati oneri detraibili ai fini Irpef.

Nella nostra regione, l’incidenza degli interventi con detrazione sul valore aggiunto dell’intero settore edile è del 3,49%, quasi il doppio della media italiana dell’1,84%. Tra il 2003 e il 2010, in Liguria l’ammontare medio annuo dei lavori edili soggetti a detrazioni è stato di 76 milioni di euro, 114,7 solo nel 2010.

«Il sistema delle detrazioni elevato al 50%, in vigore fino al 30 giugno, dovrebbe diventare una misura ordinaria a sostegno del settore edile in forte crisi ormai da cinque anni – spiega Luca Falco, presidente nazionale e regionale Impiantisti-Bruciatoristi di Confartigianato Liguria – ogni forma di agevolazione diventa un efficace incentivo sia per la manutenzione ordinaria dei nostri edifici, tra i più datati d’Europa, sia per il risparmio energetico e quindi per il rispetto dell’ambiente, ma anche per il sostegno delle piccole imprese artigiane che costituiscono il 75% del settore delle costruzioni nella nostra regione e che lavorano in gran parte con clienti privati, quindi famiglie e condomini».

Tra il 1998 e il 2010, le richieste di agevolazione per ristrutturazione nella nostra regione hanno avuto, come nel resto d’Italia, una crescita nel primo periodo di applicazione (1998-2002) con oscillazioni tra le quasi 18mila richieste e le oltre 16mila, poi un boom dalle 14 e le 18mila del 2008, fino all’impennata del 2009 e 2010 da 20 a quasi 22mila. Tra gennaio e maggio 2011 si sono registrate oltre 8mila richieste e il valore cumulato in 13 anni è stato di circa 229mila richieste.

«Nonostante la crisi nera del settore edile – commenta Falco – è evidente che il sistema delle detrazioni abbia costituito un’importante scialuppa di salvataggio per molte imprese che hanno avuto la possibilità di lavorare grazie alle richieste delle famiglie incentivate a investire sui propri immobili».

Per intensità di utilizzo degli incentivi fiscali per le ristrutturazioni, secondo i dati forniti dall’Agenzia delle Entrate e dell’Istat, la Liguria si piazza al quinto posto in Italia (dopo Trentino Alto Adige, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Vento ma prima di Lombarda e Piemonte) con 228 richieste ogni 1.000 abitazioni, molto oltre la media italiana di 163.

«Per dare la possibilità alle famiglie di investire in interventi di miglioria dei propri immobili – dice Falco – sarebbe auspicabile la creazione di confidi e linee di credito al consumo etico. In questo modo, le banche potrebbero erogare prestiti alle famiglie per realizzare opere edili per esempio per il risparmio energetico con un indubbio beneficio sia sulle imprese, che avrebbero nuove opportunità di lavoro, sia sulla qualità ambientale».

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