Accettate il Consiglio (61) - Il ritorno di Biondi di Massimiliano Lussana

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24/06/2018

Partiamo dalla notizia, freschissima, di giovedì sera, dopo la terza seduta del Parlamento in seduta comune della diciottesima legislatura.

E la notizia è quella di un'altra fumata nera in Parlamento, la terza in questa legislatura per l'appunto, con la seduta comune di Camera dei Deputati e Senato della Repubblica andata a vuoto, la decima in assoluto, per l'elezione di un giudice della Corte costituzionale, chiamato a sostituire Giuseppe Frigo, che si è dimesso il 7 novembre del 2016.

L'altra sera, rispetto ai 951 aventi diritto al voto e ai 723 votanti presenti in aula a Montecitorio, sono state registrate 687 schede bianche, 19 nulle, 12 voti dispersi e 5 preferenze per Alfredo Biondi. La maggioranza richiesta per l'elezione era quella dei due terzi dell'Assemblea, pari a 633 preferenze.

La Corte costituzionale resta così senza plenum ormai da 591 giorni e si avvicina così il record di vacanza, 623 giorni, che passarono tra il 23 ottobre 1995 e il 9 luglio 1997, dalla fine del mandato di Vincenzo Caianiello e il giuramento del suo successore Annibale Marini.

Dalla prossima votazione però il quorum richiesto scende ai tre quinti di deputati e senatori, vale a dire 570 voti. E il mese prossimo la situazione potrebbe effettivamente sbloccarsi, visto che giovedì 19 luglio è convocata una nuova seduta comune del Parlamento per eleggere i nuovi otto componenti laici del Consiglio Superiore della Magistratura. Nel pacchetto di nomine - quasi certamente cinque alla maggioranza, tra cui dovrebbe essere scelto il vicepresidente del CSM, e tre all'opposizione - potrebbe rientrare anche il nome del nuovo giudice costituzionale.

Ma c'è anche un'altra notizia.

E sono quei cinque voti ad Alfredo Biondi, mai così giusti, mai così meritati, mai così perfetti.

Perché l'ex Guardasigilli genovese, che purtroppo non è stato scelto da Silvio Berlusconi per la Consulta quando era nel pieno della forza e dell'età per poterlo fare, si meriterebbe più di tutti l'elezione a giudice costituzionale.

E sarebbe perfetto per tutti: ex avvocato personale di Beppe Grillo, anima liberale apprezzata da tutti, rispettato e stimato a sinistra, è stato al governo con la Lega ed ha sempre militato fra i moderati, oltre ad essere un grande ed equilibrato giurista.

Insomma, l'uomo giusto al posto giusto.

Con l'unico problema del tempo che passa.

Quei cinque voti, comunque, sono già il primo e giusto omaggio a una persona onesta e perbene.

Sembra poco, è tutto.