Accettate il Consiglio (43) - In Regione come all'Onu, ma la vittoria è nella battaglia di Triora di Massimiliano Lussana

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22/04/2018

A un certo punto, il presidente del Consiglio regionale Alessandro Piana, che ha anche il phisique du role dei migliori presidenti dell'Onu e ha a fianco Francesca Corso che, quando sorride, metterebbe pace fra chiunque ed è una conferenza di Yalta vivente, nell'ultima seduta, ha annunciato che il Consiglio sarebbe passato a trattare l'argomento: "Ripudio della guerra e ripresa dei dialoghi diplomatici sul conflitto in Siria".

Vasto programma, per via Fieschi.

Anche perchè l'unica Siria veramente decisiva ai fini della vita regionale è Siria Magri, la bella moglie di Giovanni Toti che, con le sue doti di ascolto, di ragionevolezza, di dialogo, con le sue capacità giornalistiche e con il suo essere innamorata come il primo giorno, è uno dei segreti del successo del governatore, la prova vivente del proverbio che dice che dietro un grande uomo c'è sempre una grande donna.

Invece, qui, in via Fieschi, si sono messi a discutere di Siria, ma nell'altra accezione.

Insomma, sta di fatto che, alla fine del dibattito, è stato approvato con la sola astensione del piddino spezzino paitiano Juri Michelucci l’ordine del giorno sottoscritto da tutti i gruppi  con il quale "si impegna la giunta  a esprimere, come Regione Liguria, una posizione contraria al raid del 14 aprile 2018 condotto da Stati Uniti d’America, Regno Unito e Francia contro la Siria; a esprimersi nel pieno rispetto dell’articolo 11 della Costituzione italiana, contro la guerra come atto di offesa e come mezzo per la risoluzione delle controversie  internazionali; a portare la questione in Conferenza Stato-Regioni chiedendo al governo italiano che l’Italia assuma un ruolo chiave affinché si torni a discutere nell’ambito delle Nazioni Unite  e prevalga la via diplomatica  come strumento essenziale ed efficace per risolvere la complessa situazione del conflitto siriano; a trasmettere l’ordine del giorno a tutti i parlamentari liguri, affinché si facciano portavoce alla Camera e al Senato delle stesse istanze di pace, e a tutti i sindaci della Liguria invitandoli a dare conto nei Consigli comunali di questo ordine del giorno".

Ora, pare ben difficile che Donald Trump, Theresa May ed Emmanuel Macron si spaventino davanti a Toti e ai ventinove consiglieri regionali liguri che censurano il loro raid.

E, soprattutto, si può ipotizzare una dura reazione di Putin e Assad per l'astensione di Michelucci, che pure avrebbe un nome perfetto per essere alleato dell'ex Unione Sovietica, Juri come paradigma della fedeltà alla linea?

Quindi come la mettiamo?

Ma, non paga di aver aperto il fronte siriano, la Regione negli stessi giorni aveva dichiarato guerra anche su Triora, il paese dell'imperiese, patria delle streghe, dove per un semplice errore burocratico le elezioni non erano state indette e quindi i cittadini sarebbero rimasti un anno con il commissario.

E qui Toti è stato implacabile e durissimo, bombardando la burocrazia con missili (intelligenti, ça va sans dire) di parole: "Il presidente della Regione Giovanni Toti è accanto alla cittadinanza di Triora nella richiesta, assolutamente legittima, di poter andare alle urne per l’elezione del sindaco e del consiglio comunale il 10 giugno prossimo. La Giunta segue da vicino l’evoluzione della vicenda e si augura una soluzione positiva del ricorso, presentato al TAR della Liguria, da parte di rappresentanti sia della maggioranza che dell’opposizione comunale".

Nel paese delle streghe, le elezioni non erano state indette, anzi erano proprio sparite, e Toti aveva spiegato: "Per un errore burocratico che non dipende in nessun modo dall’amministrazione locale, dopo la scomparsa del sindaco Angelo Lanteri il 6 gennaio scorso, il Comune di Triora non è stato inserito nella tornata elettorale per il rinnovo del Consiglio comunale del 10 giugno prossimo, ma in quella successiva prevista per la primavera 2019.

Impedire agli abitanti di Triora di recarsi alle urne significherebbe privarli di un diritto democratico inalienabile, ma anche bloccare per un anno l’attività amministrativa in un momento molto delicato per Triora, che ha bisogno della piena operatività degli organi elettivi e dell'apparato amministrativo.

In caso di sentenza favorevole, in ogni caso sarebbe ampiamente il rispettato del termine per l’indizione dei comizi elettorali".

Toti e i suoi giovedì sono stati ascoltati su Triora e il Tar ha dato ragione al ricorso.

 A occhio e croce, sulla Siria sarà più dura.

Trump, May, Macron, Putin e Assad gli faranno vedere le streghe.

Ma in Regione Liguria, ultimamente, ai miracoli laici sono abituati.