Il consiglio comunale di martedì scorso è stato come un film, il kolossal della consiliatura fino ad oggi.
La lunga sospensione con i genitori che parlavano di mense scolastiche come antipasto, e poi la nuova sospensione per arrivare a correggere la surreale delibera sulle multe a chi fruga nei cassonetti, e poi la battuta più riuscita dell'anno, che ha fatto ridere tutta la Sala Rossa, firmata da Luca Pirondini, capogruppo del MoVimento Cinque Stelle in Comune: "Oggi si parla di povertà e la nostra risposta è il reddito di cittadinanza. Tranquillizzo tutti i consiglieri che non verranno rieletti, lo daremo anche a loro".
E poi il look total grey dell'assessore al marketing territoriale Elisa Serafini, con stivaletto aggressive che la rendeva ancor più bella del solito.
Se va in giro così, il marketing territoriale è già fatto, una pura formalità.
Meglio che alla notte degli Oscar o ai David di Donatello. O, al massimo, visto che siamo a Tursi, ai David di Forza Italia, nel senso del capogruppo David Mascia.
Insomma, una seduta scopiettante con la chicca degli articoli 54, cioè le interrogazioni a risposta immediata che ciascun consigliere può proporre e il sindaco e gli assessori che rispondono sulle rispettive materie di competenza.
Il più gettonato è sempre il vicesindaco ed assessore ai Trasporti e alla Mobilità Stefano Balleari, che si è trovato domande di molti consiglieri, la maggior parte di maggioranza. Poi, certo, come sempre non c'è sempre il tempo per tutti e un po' come quando Enzo Tortora a "Portobello" annunciava "Big Ben ha detto stop", il presidente del Consiglio comunale Alessio Piana dopo un'ora rimanda tutti all'ordine del giorno "tradizionale" e fa l'appello, come a scuola.
Balleari è una sorta di Stakanov degli articolo 54 che spesso trasforma le sedute di consiglio comunale in "one man show" con lui come protagonista, replicando puntigliosamente e con dovizia di particolari, oltre che con l'innata cortesia, a tutte le domande che gli arrivano.
A volte ne ha quattro, a volte cinque, altre addirittura sei.
Stavolta, però, il povero Balleari era a Roma per conto del Comune in missione istituzionale e, non avendo ancora il dono dell'ubiquità, non poteva essere contemporaneamente a Genova e a Roma.
Così, per restare alle interrogazioni programmate, ha iniziato il capogruppo di Fratelli d'Italia Alberto Campanella chiedendo al suo compagno di partito Balleari soluzioni per i problemi all'uscita del casello autostradale di Genova Pegli e il vicesindaco è stato sostituito dall'assessore all'Ambiente e a mille altre deleghe Matteo Campora.
Poi, sempre Campora nei panni di Balleari si è trovato a fronteggiare il capogruppo di Noi con l'Italia Franco De Benedictis che chiedeva lumi sui rischiosi attraversamenti pedonali di via Lagustena a San Marino.
Campora, ormai con una crisi di identità conclamata, "è diventato" Balleari anche per l'ottimo piddino Claudio Villa che chiedeva notizie "in merito ai disagi dei cittadini genovesi a seguito della chiusura della biglietteria Amt di via Bobbio", che è a Staglieno, in piena Valbisagno, a tutti gli effetti una sorta di "Granducato di Villa".
E ancora Campora in Balleari, praticamente una coppia di fatto, una crasi fra due persone, si è trovato a dover rispondere all'interrogazione di Carmelo Cassibba, consigliere "arancione" di Vince Genova che voleva informazioni sul nuovo terminal dei bus Atp a Brignole.
Finchè la leghista Maria Rosa Rossetti ha chiesto informazioni sull'auspicato aumento di cassonetti Amiu per la raccolta differenziata, dispenser per la raccolta delle deiezioni canine e raccolta della vegetazione nelle zone collinari.
E qui toccava a Campora rispondere.
Ma stavolta Campora era nei panni di Campora e non in quelli di Balleari.
C'è mancato poco che il simpaticissimo segretario comunale Luca Uguccioni, in procinto di salutare la compagnia destinazione Forlì, gli chiedesse: "Prego documenti...".
Del resto, il capo dei vigili non poteva farlo.
Dopo l'avvicendamento di Giacomo Tinella, il ruolo è vacante...



