MERCATO IMMOBILIARE: crollo delle compravendite a uso economico

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17/12/2012

La Liguria registra il quarto dato più negativo d'Italia. Grasso (Confartigianato Liguria): “Imprenditori sempre meno propensi a investire nell'acquisto di immobili. Effetto dell'Imu e della restrizione del credito alle micro e piccole imprese”

In Liguria, crollano le compravendite immobiliari a uso economico. Secondo l'ultimo rilevamento dell'Istat elaborato dall’osservatorio regionale dell’artigianato, nella nostra regione il calo registrato tra il secondo trimestre 2011 e lo stesso periodo del 2012 è stato del 31%. È il quarto dato più negativo in Italia (la media nazionale è del -24,8%) dopo Molise, Sicilia e Trentino Alto Adige. «In questo quadro economico di profonda incertezza anche per il 2013 – spiega Giancarlo Grasso, presidente di Confartigianato Liguria – è naturale che le imprese siano sempre meno inclini all'acquisto dei “muri” per la propria attività, di capannoni e magazzini. Non possiamo sottovalutare, inoltre, il fattore Imu di cui stiamo sentendo gli effetti proprio in questi giorni di scadenza della seconda rata. Sicuramente la nuova imposta ha allontanato, in questi mesi, i piccoli imprenditori e gli artigiani dall'investire nell'acquisto, per esempio, della sede della propria attività».

Proprio in Liguria si trova il primato della città con le aliquote Imu su capannoni industriali e artigianali più elevate, con La Spezia in vetta alla particolare classifica nazionale.

In totale, in Liguria, le compravendite immobiliari a uso economico nei primi sei mesi del 2012 sono state 459 passando dalle 250 del primo trimestre 2012 alle 209 del secondo.

Ma a disincentivare gli imprenditori liguri alle compravendite immobiliari non sono solo i tributi comunali, che in Liguria ammontano a 572 euro per abitante (circa 200 euro in più rispetto alla media italiana). «Il resto lo fanno le banche – spiega Grasso – che erogano sempre meno credito alle imprese. La restrizione del credito alle piccole imprese si registra sia su base congiunturale, dove gli impieghi sono passati da 4,1 milioni di euro di fine giugno 2012 a 4 milioni di fine settembre, sia in riferimento allo stesso periodo del 2011: i prestiti alle Mpi, infatti, nell'ultimo anno sono calati del 5,9% nella nostra regione».

Sempre meno propense a investire nel “mattone” anche le famiglie. Rispetto allo stesso trimestre 2011, le compravendite di immobili a uso residenziale in Italia diminuiscono nel secondo trimestre 2012 del 23,6%. La Liguria rispecchia le tendenze nazionali, registrando un -21,4%. Mutui e finanziamenti con concessione di ipoteca immobiliare sono in flessione in regione del 40,8%, contro il 41,2% della media nazionale.