Analisi della Confartigianato sul settore costruzioni in provincia di Imperia

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02/09/2015

“Siamo di fronte ad un effetto domino devastante che contribuisce a bloccare il mondo delle costruzioni”. La Confartigianato di Imperia interviene analizzando il momento attuale del comparto delle costruzioni, che da sempre costituisce uno dei settori economici importanti dell’estremo ponente ligure.

“Timidi segnali positivi arrivano dalle compravendite ma l’elevata tassazione immobiliare sta deprimendo il mercato delle abitazioni e gli italiani hanno perso la consueta propensione che avevano all’investimento nella casa – ha detto Antonio Sindoni, responsabile degli edili della Confartigianato di Imperia -. I costruttori d’altro canto faticano a smaltire l’invenduto che aggrava la crisi di liquidità delle imprese, che spesso non riuscendo più a pagare con regolarità i propri dipendenti e i fornitori sono costrette chiudere, alimentando un circolo vizioso”.

Ridimensionamento e trasformazione del mercato dell’edilizia: elementi con i quali le imprese giornalmente sono obbligate a confrontarsi. Questo lo scenario in cui l’edilizia sta vivendo il suo periodo più difficile.

I bonus fiscali potenziati per la casa stanno svolgendo un ruolo di primo piano per la sopravivenza del settore, spostando gli investimenti dalle nuove costruzioni, al mercato delle ristrutturazioni edilizie e dell’efficentamento energetico.

La riqualificazione del patrimonio abitativo è diventata un catalizzatore di risorse dei privati e di prospettive perle imprese. Il ridimensionamento degli incentivi potrebbe avere risvolti drammatici per l’intera filiera.

Storicamente l’edilizia ha sempre fatto da motore all’intera economia permettendo lo sviluppo diretto ed indiretto di tanti altri settori. “Le risorse ci sono ma occorre investirle bene e con attenzione – ha precisato -, puntando sulle piccole opere locali sugli incentivi per ristrutturazioni ed intervento per il risparmio energetico, sulla messa in sicurezza del territorio e sulle facilitazioni per l’accesso al credito e sulla semplificazione dei procedimenti amministrativi”. Solo così si potrà sperare in una ripresa del comparto che faccia da traino a tutto il Paese.

Imprese del settore Costruzioni in Provincia di Imperia:

Le imprese artigiane in Provincia di Imperia, attive nel settore delle costruzioni, sono 2.707, l’87,2% del totale delle imprese attive del settore (3.103)

Prendendo in esame le divisioni secondo la classificazione Ateco 2007, si osserva che il 94,2% delle imprese artigiane opera nel settore dei lavori di costruzioni specializzati, il 5,5% % nella costruzione di edifici e solo il 0,29%nell’ingegneria civile

A livello nazionale le imprese artigiane nel settore costruzioni sono il 70,8% ed a livello regionale sono l’83,2%.

Gli addetti nelle imprese del settore Costruzioni in Provincia di Imperia

In provincia di Imperia nel settore costruzioni il peso degli addetti nel settore costruzioni è del 77, 30%. Gli occupati dell’artigianato sono 4.891 su 6.327

Cosi suddivisi in base alla classificazione Ateco 2007:

lavori di costruzione specializzati: 4.396 addetti artigiani su 5.263, pari all’83,53%

costruzione di edifici: 465 addetti artigiani su 952 pari al 48,9%

ingegneria civile:29 addetti artigiani su 112 pari al 26,16%

L’incidenza degli occupati nelle imprese artigiane del settore è superiore sia alla media nazionale (53,8%) che a quella regionale (67%)

Dinamica delle imprese artigiane della Provincia di Imperia nel settore edile(il settore delle unito al settore installazioni compone il settore costruzioni)

La dinamica ci dice che il saldo tra imprese che avviano o chiudono un’attività mostra una tenuta, infatti vi è stata nel 4° trimestre 2014 una lieve flessione dello - 0,6%, rispetto ad un dato nazionale negativo del -3,3%, del Nord Ovest, con un calo pari al -2,9% in linea con la Liguria (-0,6%)

Incentivi per ristrutturazioni e risparmio energetico

In un contesto di crisi della domanda, nelle costruzioni assumono una specifica centralità le politiche di incentivazione per ristrutturazioni e risparmio energetico.

L’indagine trimestrale sulla fiducia ei consumatori condotta dall’Istat, evidenzia la quota di intervistati intenzionati ad effettuare spese per la manutenzione straordinaria dell’abitazione ad aprile 2015: risponde affermativamente il 17,3% degli intervistati dei quali il 4,8% lo ritiene certo, il 12,5% probabile.

Correggendo l’ultimo dato (12,5%) assegnando un margine di probabilità del 50% abbiamo una stima della quota di consumatori intenzionata ad effettuare interventi di ristrutturazione del l’11,05%. Il secondo valore maggiore rilevato nel secondo trimestre degli ultimi 10 anni.

Sulla base di questa ipotesi e con i dati dell’agenzia delle entrate, che indicano che, i proprietari di abitazioni e pertinenze sono il 62,25 dei contribuenti, abbiamo una stima di quasi 3 milioni d contribuenti intenzionati ad effettuare interventi di manutenzione in Italia.

Gli ultimi dati sulle entrate tributarie dal Bollettino di Aprile 2015 del dipartimento delle finanza del MEF indicano che, tra ottobre 2010 e aprile 2015, le ritenute incassate a tiolo di acconto sui bonifici per beneficiare di oneri deducibili o detrazioni, ammontano a 4,5 miliardi pari allo 0,6 % dell’Irpef.

“Quindi un depotenziamento delle politiche di incentivazione potrebbe essere particolarmente dannoso per le imprese del comparto costruzioni – conclude Antonio Sindoni -. Una manovra che sostituisse la riduzione della spesa pubblica con minori agevolazioni fiscali andrebbe ad aumentare la pressione fiscale influenzando negativamente la domanda, con effetti depressivi sulla crescita economica”.

D’altronde i benefici fiscali possono essere goduti da chi investe il risparmio nella ristrutturazione immobiliare (quindi nel miglioramento di un edificio), con ricadute positive anche sotto il profilo urbanistico, e/o da chi investe nella riconversione e nel risparmio energetico. Quindi in entrambi i casi con vantaggi sul piano della salvaguardia dell’ambiente. Priorità che sta diventando assoluta nelle maggior parte delle politiche dei paesi di tutto il mondo, in primis gli Usa, in lotta in prima linea contro gli agenti inquinanti che contribuiscono al surriscaldamento del pianeta, al quale contribuiscono molte forme di produzione di energia.

E come sempre l’unica altra manovra che potrebbe contribuire al sostegno del settore sarebbe quella di una reale semplificazione di procedimenti e procedure burocratiche per ottenere autorizzazioni all’avvio di opere edili.

“Migliorare l’ambiente ricreare prosperità sostenendo il settore delle costruzioni non solo è possibile ma è utile, il settore è stato eccessivamente penalizzato e demonizzato negli ultimi anni. In realtà occorre accompagnarlo ad una riconversione ed uno dei pilastri dell’economia di tutto il mondo può continuare a fare la sua parte per il rilancio dell’economia”.